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Docente di scuola secondaria di secondo grado. Laurea magistrale "Teorie e metodologie dell'e-learning e della media education" presso l'Università degli studi di Padova con tesi: "Venezia 2.0 - l'immagine turistica: dal preconcetto al virtuoso". Laurea presso la facoltà di Scienza della formazione IUL di Firenze con tesi su "Analisi del nuovo modello di e-learning in campo didattico che prevede ambienti di apprendimento basati sulla simulazione, videogiochi e Multi-Player Online Role-Playing Games".

sabato 19 dicembre 2009

etica hacker






Questa mattina, casua neve alta marea e edificio semi allagato, gli studenti a scuola erano veramente pochi. Inoltre è stato impossibile accedere al laboratorio di informatica dove solitamente lavoro con i ragazzi. Siamo rimasti in aula (ai piani superiori non c'era acqua) e abbiamo conversato un po'. Ho chiesto ai ragazzi (prima superiore) cosa intendevano per hacker e alcuni hanno accettato di scrivere su un foglietto la loro definizione.

Ve le trascrivo:

  • "è un programmatore di virus che riesce ad entrare nei computer e quindi può fare quello che vuole"
  • " programmatori di virus che si impossessano dei dati di computer altrui"
  • " è una persona che riesce ad entrare nel computer e può fare quello che vuole (resettare, cancellare ecc)
  • "è colui che svolge un "hack" o sabotaggio. In genere gli hacker bypassano password tramite programmi "plung and play". Altre volte gli hacker sono professionisti, specie quelli ingaggiati per attività militari, in grado di manomettere o copiare dati di database informatici. Altri sono semplici persone che creano programmi informatici"
E' seguito un dialogo sull'etica hacker.. ho raccontato qualche cosa che avevo sentito da Andreas....  scomporre e comporre un giocattolo... la soddisfazione nel superare un ostacolo...   Stallman, Linus Tovalds, il software libero...

Ai ragazzi è piaciuto molto, magari la prossima volta, in laboratorio faremo una ricerca su questo.
 

Chissà... forse qualcuno di loro è già un hacker ...

9 commenti:

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  2. "Chissà... forse qualcuno di loro è già un hacker ..."
    Che dire, Gabriella: SPERIAMO!!

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  3. é tutt'oggi che i tg mostrano immagini di Venezia: neve sopra, acqua sotto e mi chiedo, come mi chiedo ogni volta che c'è l'acqua alta, come sia la vita in questa situazione. Da mamma penso ai neonati, alle carrozzine e ai passeggini. Da maniaca dell'igiene mi chiedo come sia l'acqua che invade piazze e case. Da figlia di genitori anziani mi domando come facciano le persone di una certa età. Da freddolosa pensò all'umidità...Poi mi dico:questione di organizzazione e adattamento. E qualche disagio, pur grande che sia, penso sia ripagato dalla magia di vivere in una città così. Confermi? Per quanto riguarda gli hacker devo dire che anch'io la pensavo come i tuoi studenti prima di sentire ciò che Andreas ci ha detto in proposito. Forse si tratta di usare le parole giuste per intendersi e riservare agli individui descritti dai tuoi studenti il nome di cracker.

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  4. Si condivido sulle definizioni di hacker e cracker! Nella ricerca Internet che seguirà la discussione indirizzerò i ragazzi su questo...intanto abbiamo affrontato l'argomento.
    Per quanto riguarda Venezia e i suoi problemi... diciamo che ci siamo abituati... i disagi ci sono, ovviamente, ma siamo pronti a superarli. L'amore per la nostra città, veramente unica, ci insegna come fare. Speriamo che i lavori che sono in atto (MOSE) portino dei vantaggi concreti.. chissà..

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  5. Ecco, si potrebbe dire che vivere in un contesto (in questo caso città) che ogni tanto pone un problema particolare, costituisce uno stimolo ad essere un po' hacker: arrangiarsi ed escogitare soluzioni. La motivazione viene di solito da qualche tipo di passione, in questo caso la consapevolezza di abitare un luogo speciale nel mondo ...

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  6. Il fatto che si abbia una percezione negativa degli hacker è un po' anche colpa loro. Intendo dire che sfogliando le loro riviste ( le compra mio figlio) si rimane negativamente impressionati dalla veste grafica, pagine piene di teschi, occhi rossi indemoniati, simboli equivoci. Insomma non danno certo una bella impressione, sono dei benefattori dell' umanità ma si rappresentano quasi come terroristi. E' normale allora che ci sia questo equivoco nello scambiare gli hacker con i cracker .
    ciao

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  8. Purtroppo chi fa informazione spesso la distorce...Il termine hacker l'ho sempre sentito associare a qualche tipo di reato e quindi mi ha un po' sorpreso il titolo della nostra lezione "Etica Hacker". Poi però ho capito...grazie anche alla metafora fornita dal Prof.: non tutta la categoria degli automobilisti è da condannare se ci sono gli scapestrati o gli irresponsabili; così ci sono hacker e cracker e sono due cose ben diverse...Gabry, p.f. spiegalo anche tu ai tuoi ragazzi.
    P.S. Scusa il ritardo con cui posto questo commento...finora ho curato troppo il mio prodotto e poco le connessioni. Cercherò di recuperare.
    Monica

    Ho eliminato il commento precedente perchè necessitava di una correzione, così l'ho rifatto.

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  9. @ Monica: certamente Monica, ho cercato di spiegare ai ragazzi raccontando degli sviluppatori di software open source nei vari settori.... come Linus Toward...
    Quello che loro hanno scritto sulla definizione era antecedente al dialogo intercorso... volevo avere una loro versione spontanea...

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