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"Addio Facebook, è più bello non esserci"
Un nostro lettore ci ha scritto una lettera di "suicidio virtuale" dal social network più popolare del web. È una nuova moda o la voglia di rifarsi una vita reale?
http://www.facebook.com/l.php?u=http%253A%252F%252Fwww3.varesenews.it%252Fscienza_tecnologia%252Farticolo.php%253Fid%253D162359&h=552d20ab407dee51cb3e80b04f9480be&ref=mf
EVVIVAAAAAAAAAAAAAA.
RispondiEliminaFinalmente qualcuno che la pensa come me!
Senza dubbio ha fatto bene a provare prima di dare un giudizio.
Io, nella mia ignoranza e diffidenza del mezzo, non ho mai voluto iscrivermi. Ero assolutamente una mosca bianca tra le "facebookpeople" che mi circondano.
Ora mi sentirò meno sola. Se questa controtendenza continua, mi chiedo a cosa sia servito tutto questo.
Lungi da me scatenare una polemica!!!
Scateniamo... scateniamo! :-)
RispondiEliminaBeh, lo sai Gabriella che uso poco Facebook ma ho letto l'articolo e l'ho trovato un po' esagerato, così come, secondo me erano esagerate le polemiche contro la televisione degli anni '70. Quando un fenomeno si diffonde a macchia d'olio così come è accaduto a Facebook, vuol dire che soddisfa dei bisogni. Potremmo discutere in modo più costruttivo analizzando questi e cercando di colmarli in altro modo piuttosto che con la condivisione di mini diari giornalieri o di foto e filmati o con lo scambio di gadget virtuali. Ma poi qual è il problema? Per la televisione esiste il telecomando: si può accenderla, non accenderla, cambiare canale, consentendo a chi la usa con piacere di continuare a farlo senza sentirsi classificato come un sempliciotto privo di personalità. Per Facebook il discorso è uguale: ci si può iscrivere, non iscrivere, si possono usare solo le funzionalità che piacciono di più, si può raccontare di sé o meno. Per tanti ragazzi è un luogo d’incontro, superficiale quanto si vuole, ma evidentemente gradito ai più e per alcuni divertente. E’ un social network che ha avuto una diffusione straordinaria e che, per questo, ha incuriosito molti che, come me, ad esempio, volevano conoscere di che si trattava. Da qui ad essere utilizzato per “svendere se stessi gratuitamente ad un pubblico” e “per riempire un vuoto informativo tra le persone e l’informazione” mi sa che ci corre parecchio! E poi gli altri luoghi di discussione sul web (blog, wiki, forum, chat…) sono spazi così ricchi e profondi? Sinceramente in questi tre anni di IUL in cui abbiamo avuto occasione di frequentarne tanti, ho letto anche tante banalità, inesattezze e…sciocchezze che non mi sento proprio di affermare che Facebook sia da boicottare.
RispondiEliminaLetto l'articolo mi sento di condividerlo almeno in parte.
RispondiEliminaIntanto non ho nessuna voglia di boicottare FB, rimane il fatto che la noia è in agguato girando tra i post degli "amici".
Spesso è una sequenza di applicazioni lente, mal tradotte e ripetitive...con giochini estenunati che ti obbligano ad accettare di tutto: dai bacetti ai fotomontaggi newage del sole che tramonta con l'unicorno bianco in primo piano con la scritta: " A tutti i miei amici con infinito affetto e amore, siate sempre voi stessi" :-)
Molti contributi, soprattutto i video, sembrano la parodia (involontaria?) dei programmi trash televisivi scherzi, papere, gattini che dormono in posizioni strane, ecc
Gli utenti di Fb spesso alimentati nella loro vita quotidiana solo da gossip e televisione riversano in quell'ambiente le scorie indigeste delle loro scorribande serali col telecomando in mano.
Per quanto si lavori ad avere "connessioni" solo con persone con le quali riusciresti in una sala da te a comunicare normalmente, ti ritrovi, sempre per colpa dei famosi sei gradi di separazione, a leggere post e contributi di noiosi mentecatti che neanche sai chi siano.
Detto tutto (solo in parte) il male possibile, ci sono anche delle belle possibilità :-)
Ritrovare vecchi compagni/e di scuola, per intendere non quelli a cui si fa riferimento nell'articolo, persi per naturale separazione delle vite.
Incontrare nuovi amici: tutti quelli che ti contattano perchè hanno il cognome come il tuo, o perchè "ti ho aggiunto perchè un amico in più non fa mai male"...
Si, farsi prendere la mano quotidianamente da queste cose, può portare a perdere il contatto con la realtà.
Molto meglio incontrare gli amici in carne e ossa magari davanti ad una tazza di te fumante in piazza (anche se fa freeddo) :-)
In conclusione ora ho disabilitato il mio account su FB e sono migrato su Hyves.nl social network olandese in lingua inglese. Niente più politica italiana, e estratti da striscia la notizia e niente unicorni bianchi :-)
Come altre volte detto/scritto uso FB in maniera soft, un tantino ludica, mi sono iscritta un po’ per curiosità sollecitata da colleghi IUL. Credo sia superfluo ribadire che l’amicizia che si dà o riceve in FB, con un clic del mouse, non può essere rapportata all’amicizia reale. In ogni caso, pur condividendo i possibili aspetti negativi o comunque di inutilità/superficialità ampiamente descritti nell’articolo sul “suicidio virtuale” e da chi gentilmente ha commentato il mio post devo dire che, come avviene anche in altri ambienti della rete, FB ha il pregio di favorire quel fenomeno di serendipity che porta a scoperte o anche semplicemente a conoscenze importanti mentre si sta cercando altro… Ho potuto conoscere, talvolta anche materialmente, persone che condividono alcuni miei interessi di studio/lavoro, entrare in gruppi dove si discute e si scambiano materiali su temi per me significativi, ricevere notizie, scadenze… Credo in ogni caso che un’applicazione Web che ha superato i 300 milioni di utenti sia un fenomeno molto complesso che include aspetti, psicologici sociali, culturali… una rete creata da persone con culture, interessi, età, aspettative svariate. E’ importante sottolineare che la rete, e quindi anche FB, non è uno strumento, ma, come dice Andreas, la rete siamo noi che la alimentiamo…. che insieme formiamo… una nuvola di pensieri connessi” …
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